Elisa Nicoli, comunicatrice ambientale

Ingredienti:

  • 60 grammi di farina di semola di grano duro o farro a persona
  • olio q.b.
  • acqua q.b.

Potete partire addirittura dai chicchi di grano duro o di farro, macinarveli nella vostra macchina macina-grano (o in quella di un amico) e crearvi una farina freschissima e ricca di benefici oligoelementi.

In ogni caso, pesate una quantità di farina a persona pari a circa 60 grammi, aggiungete un goccio d’olio a persona e acqua quanto basta per ottenere un impasto piuttosto duro. Deve essere molto più duro di quello del pane, che di solito è della consistenza del lobo dell’orecchio.

Fare la pasta.

Potete stendere subito l’impasto — è il metodo più rapido — in una sfoglia sottile circa un millimetro e poi tagliarlo in maniera casuale: cioè maltagliatelo! L’operazione è rapidissima con la rotellina taglia pasta, come questa in foto (in questo caso artigianale, in legno d’ulivo, acquistata a Fa’ la cosa giusta, Trento 2013).

Nella foto si vede uno strumento in legno d'ulivo, che serve a tagliare la pasta.
La mia rotellina taglia pasta in legno di ulivo.

Oppure potete usare la mitica Imperia, rubata alla nonna. Per chi non lo sapesse, da prima dell’epoca del petrolio (1932) l’Imperia aiutava le massaie a fare sfoglie e tagliatelle. In questo caso mettete un pugno d’impasto a volta tra i due rulli, ad una distanza di un paio di millimetri e girate la manovella (ci sono anche i furbi che ce l’hanno elettrificata: autoproduzione per pigri!). Ripetendo l’operazione si trasforma progressivamente in una sfoglia, da fare passare poi tra i due rulli più ravvicinati. Una volta ottenuta una sfoglia abbastanza sottile, procedete nel tagliarla in pezzetti pressapochisti (caratterizzati da una perfetta imperfezione) e disposti su dei vassoi di carta di recupero, precedentemente spolverati di farina.

La cottura.

Potete lasciare i maltagliati ad essiccare in un luogo asciutto e poi conservarli in sacchetti di carta (ma fate attenzione alla muffa sempre in agguato!), oppure potete congerlarli o ancora meglio… mangiarli subito! Da freschi i maltagliati si cucinano in pochi minuti in acqua bollente.

L’abbuffata.

Potete servire i maltagliati al posto della pasta nella pasta e fagioli. Nella foto li vedete in bella mostra assieme ai rari ceci neri, in questo caso prodotti a Minervino Murge, BA.

Un piatto di altagliati, conditi con un sugo a base di ceci neri.

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *