Elisa Nicoli, comunicatrice ambientale

Articolo scritto da Arianna Avenali

Per sapone “naturale”, si intende oggi una tipologia di sapone artigianale, realizzato secondo le antiche ricette di produzione del sapone (ad esempio il Sapone di Marsiglia o il Sapone di Aleppo), che prevedono l’utilizzo di uno o più grassi vegetali, della soda caustica e di un liquido, generalmente l’acqua. Per la realizzazione di questo genere di sapone, non si prendono dunque in considerazione fragranze sintetiche, parabeni (conservanti), e coloranti di sintesi; questo ne permette il suo utilizzo quotidiano anche sulle pelli più sensibili e lo rende maggiormente ecosostenibile. Le sue proprietà emollienti inoltre, dovute agli oli vegetali che si utilizzano per realizzarlo, garantiscono all’epidermide un livello di idratazione difficilmente raggiungibile se si utilizzano saponi industriali. Da questi infatti viene spesso estratto il glicerolo – ovvero la sostanza idratante che spontaneamente si forma durante la reazione chimica di saponificazione – per essere poi immesso in creme idratanti per il viso o per il corpo, impoverendo così il sapone industriale, che spesso per questa ragione secca la pelle.

Grazie inoltre al suo carattere artigianale, potremmo scegliere liberamente gli ingredienti con cui realizzarlo e profumarlo, così da iniziare un meraviglioso e istruttivo percorso all’interno di alcune conoscenze erboristiche che riguarderanno la selezione dei grassi, in base alle loro diverse proprietà, e la scelta delle erbe o delle spezie e dei rispettivi oli essenziali purissimi, in base ai loro profumi e alle loro note di base, di testa o di cuore, che secondo l’aromaterapia sarebbero in grado di calmare o eccitare i nostri sensi.

Autoprodurre il proprio sapone non è dunque solo una scelta di consapevolezza ecologica, ma anche un modo per prenderci maggiormente cura di noi, per conoscere la nostra pelle e il nostro corpo.

Sapone fatto in casa alla lavanda autoprodotto

Materiale necessario per la realizzazione del sapone:

  • guanti di gomma
  • maschera per gli occhi
  • mascherina per il naso e la bocca
  • bilancia elettronica
  • termometro da cucina -10°C +110°C
  • pentola in acciaio inox
  • caraffa in pirex
  • cucchiaio di legno
  • stampo in silicone
  • carta da forno
  • coperte

Ingredienti:

  • 1000 gr olio d’oliva
  • 127 gr soda caustica in scaglie (sconto del 5%)
  • 300 gr acqua
  • 10 ml olio essenziale di lavanda
  • 2 cucchiai di petali di lavanda essiccati

Procedimento

Preparate il vostro piano di lavoro posizionando tutti gli utensili e gli ingredienti sul tavolo, che potreste coprire con dei fogli di giornale o degli strofinacci. Indossate inoltre i guanti di gomma e le due mascherine, quella per gli occhi e quella per la bocca ed il naso. La soda caustica infatti reagisce molto in fretta con i liquidi e la stessa umidità dell’aria; è altamente irritante e corrosiva, dunque è bene proteggersi accuratamente quando la si usa.

Mettete sulla bilancia la caraffa in pyrex e versate al suo interno 300 gr di acqua. Mettete sulla bilancia una tazza e versate al suo interno 127 gr di soda caustica. Spostate la caraffa di vetro nel lavello e versate lentamente al suo interno la soda (MAI fare viceversa!), mescolando con un cucchiaio di legno finché le scaglie non si saranno sciolte. Coprite con un piattino la caraffa, per evitare la dispersione dei vapori caustici e lasciate raffreddare la soluzione.

Mettete la pentola in acciaio inox sulla bilancia e versate al suo interno 1000 gr di olio d’oliva; poi mettete la pentola sul fuoco più piccolo che avete e a fiamma bassissima lasciate che l’olio si scaldi lentamente.

Quando la temperatura della soluzione caustica sarà scesa a 45°C e la temperatura dell’olio d’oliva sarà salita a 45°C, togliete la pentola dal fuoco e versate al suo interno la soluzione caustica. Con un frullino a immersione cominciate ad amalgamare la soda con l’olio; dopo pochi secondi noterete che l’amalgama comincia ad addensarsi e a cambiare colore. Lo stadio ideale di realizzazione del sapone è detto “nastro” e corrisponde ad una consistenza tale per cui alzando il frullino, le gocce dell’amalgama tardano un pochino ad affondare.

Un esempio di un impasto di sapone arrivato a "nastro".
Un esempio di un impasto di sapone arrivato a “nastro”.

A questo punto è possibile aggiungere l’olio essenziale prescelto, ed eventualmente alcune spezie o fiori secchi in base alla tipologia di sapone che si vuole realizzare. Nel caso specifico di questa ricetta aggiungete l’olio essenziale di lavanda e i petali, mescolando con un cucchiaio.

Completato così l’amalgama, versatelo nello stampo in silicone, copritelo con un foglio di carta da forno (potete riutilizzarla per le prossime saponificazioni!), avvolgetelo in coperte di lana o di pile e lasciatelo riposare per 48 ore. Trascorso questo tempo, toglietelo dallo stampo e lasciate stagionare almeno quattro settimane, al termine delle quali potrete tagliarlo con un coltello da cucina a lama liscia e cominciare ad usarlo.

composizione sapone alla lavanda

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62 commenti

Manuela · 3 Novembre 2015 alle 10:27

Quanto dura un sapone realizzato con questo metodo?
Grazie

    Arianna · 3 Novembre 2015 alle 10:39

    Ciao! Dura all’incirca dodici mesi, poi potrebbe iniziare ad irrancidire un pochino.

Tina · 27 Gennaio 2016 alle 18:43

L’acqua dove poi viene messa la soda deve bollire ?.. se come c’è scritto : “lasciate raffreddare la soluzione “

    Arianna · 27 Gennaio 2016 alle 18:48

    No cara, non deve bollire. Semplicemente la soda quando viene a contatto con l’acqua, per reazione chimica, ne alza spontaneamente la temperatura, fino circa agli 80 gradi. Per questo è necessario lasciare raffreddare la soluzione caustica.

rossana · 19 Marzo 2016 alle 22:14

scusa…quanto va fatto stagionare il sapone prima di utilizzarlo? grazie

    Arianna · 19 Marzo 2016 alle 22:50

    Con questo procedimento, almeno quattro settimane.

Manuela · 23 Marzo 2016 alle 16:41

fantastico. ne abbiamo fatto un sacco!! viene buonissimo. grazie

    Arianna · 23 Marzo 2016 alle 17:20

    Bene, sono proprio contenta che qualcuno si cimenti ^^

Silvia · 23 Giugno 2016 alle 7:40

Ciao! Si può usare anche un altro tipo di olio (per esempio olio di mandorla) oppure solo olio d’oliva?
Grazie in anticipo! 🙂

Arianna · 23 Giugno 2016 alle 14:58

Ciao! Si può saponificare con vari oli, e anche con varie combinazioni di essi, ma le dosi riportate su questa ricetta sono esclusivamente valide per questa formula. Ad ogni variazione di olio e della sua quantità, cambiano infatti anche i valori della soda caustica.

Giovanna Viale · 21 Ottobre 2016 alle 11:25

Ciao!volevo cimentarmi nella preparazione di questo sapone e volevo sapere come fare per dargli il colore violetto della lavanda…glielo da giá l’olio essenziale o devo mettere nel nastro un colorante?grazie in anticipo per la risposta

Arianna · 24 Ottobre 2016 alle 7:21

Ciao! Generalmente gli oli essenziali non colorano affatto il sapone, solo con l’utilizzo degli oli essenziali di agrumi, ho notato un rilascio leggero, che rende il sapone, seppur bianco panna, più luminoso del solito. Dunque per il violetto credo tu debba aggiungere del colorante, ma su questo non so darti indicazioni precise perché non ne ho mai utilizzati!

Massimo · 2 Novembre 2016 alle 15:48

Come facilitare il distacco dagli stampi?

    Arianna · 2 Novembre 2016 alle 15:54

    Io ho sempre utilizzato stampi in silicone (se ne trovano molte tipologie in commercio, tra i casalinghi, come stampi per torte, plumcake e muffin). Con questi stampi non ho mai avuto problemi nella fase del distacco, un po’ per il tipo di superficie un po’ perché lo stampo in silicone puoi “srotolarglielo” intorno

sana · 2 Dicembre 2016 alle 8:56

ciao Arianna!volevo chiederti se è possibile utilizzare come stampi i fondi ritagliati dei pacchi di latte?hanno una ricopertura metallica, tipo alluminio all’interno.grazie mille

Simonetta · 15 Gennaio 2017 alle 11:31

Come si può confezionare? E come andrebbe conservato?
Grazie

    Arianna Avenali · 15 Gennaio 2017 alle 15:30

    Ciao! Si conserva all’aria o in un cassetto o dove vuoi tu. Meglio se distante da fonti di calore. Per il confezionamento, sta ai tuoi gusti e alla tua estetica 🙂

Ale · 20 Gennaio 2017 alle 17:39

Ciao Arianna, grazie mille per i consigli per creare il sapone artigianale!
Appena avrò un pizzico di tempo proverò a fare il sapone da sola…Di solito lo compro da http://www.viellebenessere.com che è il sito di un’aziendina a conduzione famigliare che conosco di persone e gli ingredienti sono veramente naturali non come quelli dei supermercati..

Tornando alla tua ricetta invece volevo chiederti: quale olio di oliva è meglio utilizzare? quello commerciale va bene o ne devo trovare uno di qualità?

Grazie :-)))))

    Arianna · 20 Gennaio 2017 alle 18:46

    Io utilizzo un qualunque olio di oliva non extra vergine, che trovo al supermercato. Anzi in genere, proprio il più economico ^^

Martino · 11 Febbraio 2017 alle 17:18

Stando a queste tabelle di saponificazione http://www.ilmiosapone.it/download/coefficienti_di_saponificazione.pdf per 1g di olio di oliva servono 0.134gr di NaOH, per cui per 1000gr di olio ce ne vorrebbero 134gr. Sbaglio io a fare la proporzione o c’è qualcosa che non va?
Chiedo, non per correggere, ma per curiosità “scientifica/chimica” eheh 🙂

PS
Bellissimo sito

    Elisa Nicoli · 2 Marzo 2017 alle 17:50

    ciao Martino! La tua osservazione è corretta, ma se noti accanto alla quantità di soda necessaria alla ricetta c’è indicato uno sconto del 5%. La spiegazione dello sconto della soda lo trovi però in questo altro nostro articolo: https://www.elisanicoli.it/saponificazione/
    L’operazione matematica che devi fare è questa: 134 g x 0,95 = 127g ed ecco che hai individuato la quantità di soda scontata necessaria per questa ricetta. Nei saponi ad uso cosmetico è sempre meglio mettere meno soda di quanto previsto del coefficiente di saponificazione. Se fai invece saponi che usi come detersivo (come questo https://www.elisanicoli.it/detersivo-piatti-a-mano/) invece di scontare la soda la aumenti (eccesso di soda).
    Grazie per i complimenti! Se hai altre domande siamo a disposizione!
    ciao

Giorgia · 3 Maggio 2017 alle 7:17

Ciao! Vorrei decorare le saponette con fuori secchi sulla superficoe, ma la soda nn li corrode? Hrazoe

    Arianna · 4 Maggio 2017 alle 11:29

    Puoi decorare il top del tuo sapone senza problemi, poggiando delicatamente i fiori subito dopo aver versato il sapone nello stampo. La soda infatti dopo il “nastro”, si sarà già trasformata, rimanendo in piccolissime tracce che andranno a decadere durante le quattro settimane di “stagionatura” 🙂

      Giorgia · 4 Maggio 2017 alle 16:16

      Grazie! 🙂

antonio donadoni · 12 Giugno 2017 alle 17:10

dove lo posso comprare

Ali · 3 Novembre 2017 alle 14:09

Volevo mettere anche un po di gel di Aloe Vera nel sapone. Ho cercato in internet ma Non trovo una ricetta .Posso mettere il gel senza cambiare Niente alla ricetta oppure Devo mettere meno acqua ?grazie

    Elisa Nicoli · 3 Novembre 2017 alle 15:20

    Ciao, non ho mai usato il gel di aloe nel sapone, ma stando a quanto scritto da Patrizia Garzena e Marina Tadiello nello splendido libro “Il tuo sapone naturale” direi che puoi metterlo in sostituzione di parte dell’acqua, ma lo aggiungi solo al nastro (altrimenti ne rovini le proprietà).

Maria · 11 Novembre 2017 alle 12:09

Grazie per la ricetta! Fatto il mio primo sapone! È possibile avere ricette con l’utilizzo di olio di oliva e olio di mandorle dolci o olio di girasole (oli facili da reperire)?

giada · 6 Febbraio 2018 alle 14:31

ciao scusa la domanda magari banale…dove si compra la caraffa in pyrex?

    Arianna · 7 Febbraio 2018 alle 6:18

    Nei negozi di casalinghi o nei grandi supermercati forniti appunto di casalinghi. In genere è sempre indicato sul fondo della caraffa. Se hai dei dubbi, chiedi al personale

Daniele · 14 Gennaio 2019 alle 13:40

Posso utilizzare lo strutto appena fatto nel senso che appena filtrato dai grasselli e utilizzarlo appena arriva a 45° oppure e meglio metterlo in un barattolo e aspettare che si solidifica x poi riutilizzarlo

    Elisa Nicoli · 4 Febbraio 2019 alle 12:13

    ciao Daniele, io ho utilizzato una volta lo strutto per fare il sapone (me lo avevano mio malgrado regalato). Però l’ho utilizzato dai barattoli, già solidificato. Non credo cambi molto se lo utilizzi direttamente a 45° o se lo risciogli a 45°… Io avevo fatto il Marsiglia con lo strutto e non sono riuscita ad utilizzarlo: l’odore era terribile e difficilissimo da coprire.

Arianna Avenali · 14 Gennaio 2019 alle 14:26

Io non ho mai utilizzato lo strutto, quindi non so risponderti a questa domanda, mi dispiace!

Daniele · 15 Gennaio 2019 alle 23:09

Ok t ringrazio

Deborah · 10 Ottobre 2019 alle 13:15

Ciao Arianna, io ho fatto tante volte il sapone con questa ricetta, ma perché con l’olio di oliva fatto da noi cioè che produco io, il verde non va via nonostante i colori alimentari che uso!? Non riesco a colorarlo! Lo vorrei più bianco e che si colorasse! Ti prego aiutooo

    Elisa Nicoli · 14 Ottobre 2019 alle 14:17

    A noi è sempre venuto panna/bianco, se costituito 100% olio d’oliva… Magari non usare l’olio nuovo, che sarebbe anche un peccato, ma quello vecchio di alcuni anni, che ha perso il verde della clorofilla. Però è strano, perché dovrebbe diventare al massimo panna o marroncino, non verde (la clorofilla è molto labile). I coloranti alimentari sono potentissimi per tingere. Io personalmente non li ho mai usati, ma dovrebbero coprire tutti i colori naturali! A che punto del processo metti la colorazione?

Fabiola Angelini · 20 Ottobre 2019 alle 14:15

Vorrei sapere se è vero che si può utilizzare l’olio di oliva della fornitura. Grazie

    Fabiola Angelini · 20 Ottobre 2019 alle 14:16

    Scusa, volevo scrivere frittura

    Elisa Nicoli · 5 Novembre 2019 alle 16:22

    Se è 100% olio d’oliva sì, ma sappi che l’odore della frittura resta nel sapone finale!! Sicuro non lo userei da corpo!

Riccardo Ballin · 8 Gennaio 2020 alle 13:33

Ciao a tutti, volevo chiedervi info per quanto riguardano i prezzi che si trovano in internet, ci sono differenze di prezzi pazzesche.
Ho trovato questo sito che si chiama The Soapery e ho comprato la prima volta da loro e a mio parere mi sono trovato bene, ho letto alcune recensioni e non so di chi fidarmi.
I prezzi sono pazzeschi. Gli o.ess mi sembrano buoni e profumati. Quello che voglio capire è se realmente il prodotto è puro o lo mescolano con qualche altro olio per farlo sembrare buono.
Perché se compariamo i prezzi di quel sito e i prezzi nostri la differenza è di 10€/20€ in alcuni casi.
Se potete dare un occhiata e darmi il vostro parere sarei contento 🙂
Ecc ecc

Cristina · 11 Aprile 2020 alle 21:59

Ciao, forse domanda sciocca ma non vorrei sbagliare, al posto della soda caustica in scaglie posso usare lo stesso quantitativo di quella in polvere.?
Grazie

    Elisa Nicoli · 16 Aprile 2020 alle 9:30

    Ciao, l’importante è che sia soda caustica, idrossido di sodio anidro, poi se in polvere o in scaglie è indifferente!

Sara · 21 Aprile 2020 alle 16:08

Ciao! Produco sapone artigianale da molto tempo, ma ultimamente purtroppo non ho mai avuto modo di farlo. Ora però mi ritrovo ad avere materie prime scadute: olio d’oliva, olio di semi e cocco. Non riesco ad avere nessuna informazione utile girando nel web, quindi chiedo a te se per caso hai esperienza! Considero lo sconto della soda come se fossero oli di frittura e li uso poi come saponi per bucato o piatti?
Posso invece procedere con classiche ricette e usarli per le mani/corpo?
Ho paura che, scadendo, il prodotto perda buona parte delle sue proprietà, quindi inciderebbe sulla saponificazione e sarebbe poi inutile da usare per la salute del nostro corpo!
Grazie tante

    Elisa Nicoli · 24 Aprile 2020 alle 13:32

    ciao! Se per “scaduto” intendi che ha superato la data di scadenza indicata sulla confezione non c’è alcun problema, puoi usarlo come meglio credi. Se invece l’olio in questione dovesse avere un odore di rancido, devi buttarlo via, non ci puoi più fare nulla. Va conferito nell’apposito centro di raccolta oli esausti del tuo Comune. L’odore di rancido è molto caratteristico: acre, molto fastidioso.

Alessandro · 31 Agosto 2020 alle 14:21

Ciao e complimenti per la spiegazione.
Vorrei chiedere se, invece di versare il composto in uno stampo unico, è possibile versarlo in stampini singoli, in modo da evitare di tagliarlo successivamente e da avere poi tutte saponette identiche.
Grazie.

    Elisa Nicoli · 3 Settembre 2020 alle 9:15

    Ciao, grazie per i complimenti ad Arianna 🙂 Certo, puoi versarlo in tutti gli stampi della forma e dimensione che preferisci! Per facilità di estrazione ti consiglio stampi non troppo rigidi (il vetro assolutamente no, non uscirebbe mai!). L’ideale sono stampi in silicone che usi solo per il sapone. Altrimenti plastica di recupero o Tetrapak, se già li hai in casa.

Heleanna · 9 Gennaio 2021 alle 11:25

Ciao ho provato a fare il sapone alla lavanda con la tua ricetta e sembra essere venuto bene. Ultimamente però ci sono stati parecchi parecchi giorni di pioggia e nebbia (abito a Treviso) perciò dopo averlo estratto dagli stampi l’ho lasciato in una camera e giornalmente lo giro. Oggi c’è un bel sole e l’ho messo sul balcone (prende un po’di sole al tardo pomeriggio). Volevo chiederti se faccio bene a fare così o se é meglio evitare gli sbalzi termici. É il mio primo esperimento di saponificazione e anche se ho letto tante informazioni c’è sempre qualche dubbio da illuminare… Heleanna

    Elisa Nicoli · 12 Gennaio 2021 alle 13:19

    ciao Heleanna, ti rispondo io. Il sapone non deve prendere il sole, solo rimanere in una zona asciutta e arieggiata. Hai fatto bene a preoccuparti della pioggia e dell’umidità, perché è quella che lo fa irrancidire in tempi anche molto brevi (a casa mia è una lotta continua). Però non lo metterei al sole diretto. Altra cosa, fuori è freddissimo, quindi anche quello non credo gli faccia benissimo, anche se non ho esperienza diretta di cosa possa succedere al sapone con sbalzi termici. Se riesci, cerca di deumidificare casa, non solo per il bene del sapone 😉

Alfredo · 15 Novembre 2021 alle 10:25

Ciao,
Ho letto con attenzione tutto e l’articolo ma mi è sorta una domanda.
La quantità di acqua da usare come va calcolata?
è legata da qualche coefficiente in base al tipo di grasso usato come la soda?
L’utilizzo di acqua distillata o demineralizzata aumenta la qualità?

Saluti, e complimenti per l’articolo!

ps, tra 4 settimane proverò il mio primo sapone

    Il Laboratorio dell'Autoproduzione · 16 Novembre 2021 alle 12:02

    ciao!
    L’acqua si può calcolare come in questa ricetta, cioè circa 1/3 del peso dei grassi, oppure il “metodo ad acqa ridotta” che prevede di calcolare l’acqua come il doppio del peso della soda caustica.
    L’acqua distillata (microbiologicamente pura) non ha senso. Ha senso invece l’acqua demineralizzata, in quanto limita un poco il problema di formazione di precipitati di calcio, sapone e sporco sulle superfici, proprio per il fatto che non contiene minerali (ai quali il sapone potrebbe legarsi).
    In bocca al lupo per il primo sapone! Che bellezza!
    Elisa

Giulia · 27 Gennaio 2022 alle 14:50

Ciao!
Una domanda: il sapone fatto con soda caustica è in una qualche maniera migliore di quello con lisciva di cenere o non ci sono grandi differenze (a prodotto finito intendo)? Inoltre sapreste indicarmi una buona ricetta per fare il sapone con l’utilizzo di lisciva al posto della soda caustica?
Grazie mille e complimenti per il sito, molto interessante 🙂

    Elisa Nicoli · 10 Febbraio 2022 alle 10:33

    ciao Giulia!
    La lisciva di cenere è l’antesignano della soda caustica. Essa è infatti costituita da un mix non calcolabile (se non in un laboratorio) di idrossido di sodio (soda caustica) e idrossido di potassio, dipendente dal tipo di essenze utilizzate.
    Il sapone con la lisciva è difficile da ottenere, è spesso inconsistente, molto diverso da una saponetta ottenuta con soda caustica.
    Chiaro, la soda caustica la fa un’industria, mentre la lisciva te la puoi autoprodurre in casa. L’impatto ambientale viene quindi ridotto sicuramente nella produzione della lisciva, anche se dobbiamo calcolare che per fare un sapone con la soda caustica con metodo tutto a freddo occorrono massimo 20 minuti. Per fare un sapone con la lisciva il tempo è indefinito e possono essere necessarie ore di cottura, finché il prodotto non assume una consistenza in qualche modo utilizzabile. Con un notevole spreco di energia.
    No, non esiste ricetta, perché, come detto, non è quantificabile in maniera univoca quanta lisciva ti serva, per quanto olio e quante ore siano necessarie affinché il processo riesca!
    Grazie mille per apprezzare il sito 🙂

Donatella · 26 Novembre 2022 alle 16:27

Dove trovo i fiori di lavanda secchi di cui fidarmi?grazie per condividere le ricette!

Carlo Tresca · 8 Febbraio 2024 alle 6:16

Grazie Elisa Nicoli per i tuoi libri e i tuoi videotutorial. Mi sto deficando da circa due anni alla saponificazione e imparo dagli errori e chiedendo consigli alle saponare esperte. Ho fatto alcuni saponi solidi nei tutorial di autoproduzioni e mi sono piaciuti. Puoi pubblucare pee favore una ricetta base per sapone di Marsiglia e spiegare come ci si possa autoprodurre in casa il saoone melt&pour o base sapone (solido)? Ciao grazie

    Elisa Nicoli · 12 Marzo 2024 alle 17:29

    ciao Carlo! La ricetta per il sapone tipo Marsiglia la trovi nei miei libri Pulizie Creative e/o Ecominimalismo. Il melt&pour… come dice la parola… basta scioglierlo a bagnomaria e versarlo in uno stampo, non serve fare molto!

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