Clémentine dalla Francia in Giappone è finita per caso. Nella sua mente c’era il calore del Sud America, non l’umidità e le bizzarrie di una cultura così diversa da quella europea. Ma proprio nella cultura giapponese – e in particolare nei kimono – ha trovato il suo stile.
Mikan, la clementina giapponese
Clémentine, tradotto letteralmente come Mikan, clementina in giapponese, propone accessori con tessuti tradizionali giapponesi. Li recupera nei negozi locali di seconda mano o glieli regalano i giovani che non sanno più indossare il kimono tramandato dagli antenati.
Clémentine racconta la storia dei tessuti, la simbologia che sta dietro le fantasie con camelie, aironi e paesaggi ghiacciati. Comprare un suo zaino, una pochette o una borsa porta con sé anche la vita che quella stoffa ha vissuto e le persone con le quali ha assistito a cerimonie.
Sarta da sempre
Sono state le sue nonne, entrambe, ad insegnarle fin da piccola a cucire. Faceva i vestitini per le sue bambole. Ha poi deciso di studiare moda a Lione e ha vissuto sfilate, collezioni due volte l’anno… ma non era quello il suo obiettivo, né il suo mondo. Lei voleva realizzare progetti con materiali di riciclo. Per il suo diploma ha creato una linea di abbigliamento con piccoli ritagli di stoffa cuciti assieme. Un lavoro immenso, in un periodo, primi anni del secondo decennio 2000, in cui la “moda sostenibile” non era ancora così… di moda.
L’approdo in Giappone e l’incontro coi kimono
È stata la sua stessa scuola a farla finire in Giappone. Prima a Tokyo, poi Osaka, poi Kyoto. Sono ormai 6 anni che vive qui, con il desiderio di viaggiare interrotto dalla pandemia.
Ora Clémentine sta a Miyazaki, in un sud giapponese quasi tropicale. Vive in una casa tradizionale, senza isolamento e per questo a stretto contatto con gli elementi. È qui che sta il suo atelier.
Mikan è diventato un negozio online a gennaio 2021. Clémentine vorrebbe cominciare a non avere più stock e realizzare oggetti solo su commissione. Spedisce in tutto il mondo, compatibilmente coi rallentamenti da pandemia.
Per non buttare nulla spedisce anche ritagli di stoffe che restano dal suo lavoro di trasformazione di kimono e pezzi di kimono, al solo costo delle spese di spedizione.
Con #donnesconfinate racconto storie di donne che non si lasciano fermare dal confinamento forzato, donne senza confini, che con coraggio portano avanti i loro sogni, spinte da una forte connessione con la natura e/o dal voler ridurre il proprio impatto sulla terra. Vorrei che fossero d’ispirazione a tutt* coloro che sono senza più orizzonte, per un momento di energia positiva.
Progetto realizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Bolzano/Alto Adige – Ripartizione Cultura Italiana. Il titolo #donnesconfinate è stato creato da Jordi Apollonia, il mio copy preferito.
Tutte le foto sono di proprietà di Clémentine, Mikan Bags.
0 commenti