Elisa Nicoli, comunicatrice ambientale

Antart è Ant, formica, qualcosa di piccolo che evoca la natura. Ma Ant è anche Antonella, l’ideatrice del profilo Instagram Antart, dove propone i suoi stupendi gioielli botanici. E non solo.

Antonella nel bosco

Antonella ha vissuto in Australia due anni. È qui che ha imparato a lavorare le pietre e il rame. Viaggiare è una delle sue principali fonti di ispirazione. Col trasferimento in Nuova Zelanda si è immersa nella natura, un paesaggio verde che le ha donato nuove prospettive. Solo al suo rientro in Brianza, sua terra natale, ha scoperto la resina. E ideato i suoi gioielli “diversamente botanici”.

Gioielli botanici di Antonella

Vicino alla natura ci vive ancora. È la sua salvezza in tempo di pandemia. È lì che con Frida, il suo cane, va a scoprire nuove piante da inserire nelle sue creazioni. La resina è uno strumento, per quanto non naturale, per preservare intatti i doni della natura. Le creazioni di Antonella sono pezzettini di mondo che mi fanno sognare.

Antonella e Frida

Amo molto anche le sue ghiande ricostruite, grazie alla resina, uno stampo in silicone e la cupola di una vera ghianda.

Le ghiande gioiello

Oltre a raccogliere i fiori e le piante in natura, va ogni tanto un un vivaio a scrutare nell’angolo delle piante da buttare, in modo da utilizzare più scarti nelle sue creazioni. Gli elementi di recupero ogni tanto emergono in alcuni sfondi come vecchi spartiti che evocano mondi passati.

Antonella è laureata in arti visive al DAMS a Bologna. Ricordi degli studi hanno fatto emergere un’altra parte del suo lavoro che è la cianotipia. Mi sono fatta spiegare di che si tratta e ne sono profondamente affascinata. Una vecchia tecnica fotografica, che grazie alla carta o stoffa impregnata di sali di ferro, sulla quale Antonella appoggia elementi della natura e che espone al sole per un tempo preciso. Rimane lo stampo, bianco su azzurro, della pianta che ha appoggiato. Una magia.

Gioielli botanici con la cianotipia

Dei fiorellini racchiusi nei suoi gioielli Antonella racconta le loro proprietà e i loro usi. Ma parlano anche alla nostra memoria. Un signore anziano un giorno pre-pandemia si è avvicinato al banchetto di AntArt e ha visto il fiore preferito della sua defunta moglie, racchiuso in un pendaglio. Si è commosso e Antonella ha voluto regalargli quel ricordo.

Gioiello botanico con vecchio libro

Con #donnesconfinate racconto storie di donne che non si lasciano fermare dal confinamento forzato, donne senza confini, che con coraggio portano avanti i loro sogni, spinte da una forte connessione con la natura e/o dal voler ridurre il proprio impatto sulla terra. Vorrei che fossero d’ispirazione a tutt* coloro che sono senza più orizzonte, per un momento di energia positiva.

Progetto realizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Bolzano/Alto Adige – Ripartizione Cultura Italiana. Il titolo #donnesconfinate è stato creato da Jordi Apollonia, il mio copy preferito.

Tutte le foto sono di proprietà di Antonella, AntArt.


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